Dall’8 al 14 di febbraio nelle farmacie convenzionate del territorio sarà possibile aderire alla grande raccolta di farmaci da banco in favore di persone in difficoltà economica. Anche i volontari dell’ambulatorio della Caritas di Jesi saranno presenti nella giornata del 12 febbraio presso due delle farmacie aderenti all’iniziativa: Lucarelli a Moie e Falaschi a Castelbellino. Per capire meglio di cosa si tratta ne abbiamo parlato con Martina Zitti, trentatreenne jesina, di professione farmacista e volontaria Caritas. “Non si tratta di una semplice raccolta – ci ha spiegato Martina con tutto il suo entusiasmo – perché fa parte di un percorso che mira non solo ad ampliare il raggio della solidarietà, ma anche a cambiare la nostra abitudine allo spreco: infatti, donare un farmaco a chi non se lo può permettere è solo la prima azione, ma possiamo fare di più. Non dobbiamo limitarci ad aiutare “solo” chi ci sta vicino, ma anche i poveri del terzo mondo, che non hanno accesso ad alcun tipo di medicinale”. A pensarci bene ci sono migliaia di medicine inutilizzate (e non scadute) di cui non abbiamo bisogno, ma che potrebbero servire a qualcuno. Quindi partecipare a questa gara solidale è facile: nel corso di questa settimana ogni cittadino può recarsi in farmacia, acquistare e donare.
Grazie al progetto SAFE continua la lotta contro la povertà sanitaria
Martina ci ha spiegato inoltre che a novembre 2021 la Fondazione Caritas Jesina ha sottoscritto una convenzione con il Banco Farmaceutico che ha permesso di aderire alla giornata di raccolta e distribuire i farmaci alle persone in stato di bisogno che si rivolgono al Centro di ascolto della Caritas. Ma è solo una delle azioni che lei promuove insieme al dottor Emilio Amadio e i suoi collaboratori volontari dell’Ambulatorio solidale (che svolgono diverse professioni sanitarie). Infatti, nella sede di viale Giovanni XXIII, la Fondazione Caritas si sta attivando per realizzare un vero e proprio armadio farmaceutico. La creazione di questo servizio sarà realizzato nell’ambito del progetto SAFE di cui Banco Farmaceutico è partner e che persegue l’obiettivo di favorire l’inclusione sanitaria oltre che lavorativa delle persone più fragili. Uno degli aspetti innovativi di questo progetto è che si sta realizzando non solo a Jesi, ma in più di altre 20 realtà sparse su tutto il territorio nazionale, dal Trentino Alto-Adige alla Sicilia. Questo consente di sentirsi sempre più uniti e in rete, con il cuore vicino ai poveri della nostra città, ma con lo sguardo aperto alla condivisione di processi sempre più innovativi e inclusivi. (per saperne di più visitate il sito: www.progetto-safe.it)