La nostra Caritas accoglierà 30 persone dall’Ucraina per 15 giorni

La Caritas di Jesi ha aderito all’appello di Caritas Italiana per conto della Conferenza episcopale italiana: accoglierà per un periodo estivo dei minori e relativi accompagnatori, provenienti dalle zone di guerra dell’Ucraina. Il progetto, che è stato chiamato “È più bello insieme”, prevede un’accoglienza temporanea di minori che stanno subendo le conseguenze della guerra, offrendo loro un periodo di vacanza in Italia.

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IL VIAGGIO DI PAUL È COMINCIATO

Paul insieme agli operatori della Caritas

Nello scorso numero di Voce della Vallesina vi abbiamo presentato la storia di Paul, un ragazzo ghanese di 42 anni che abbiamo deciso di riaccompagnare nel suo Paese di origine perché possa ritrovare a pieno la sua dignità, nella sua terra, con la sua famiglia. Il suo viaggio di ritorno è iniziato proprio in questi giorni. Prima tappa: Ospedale di Torrette di Ancona. È lì che il personale sanitario si sta prendendo cura di lui per rimetterlo in sesto (purtroppo è parecchio debilitato dal punto di vista fisico); una volta terminate le cure, un aereo lo aspetta a Roma, ma non sarà solo: il nostro direttore Marco D’Aurizio, insieme agli operatori Gabriele Galdelli e Maria Laura Berti lo accompagneranno. È il modo più bello per stargliaccanto nel riabbracciare la sua famiglia dopo tanti anni, per spiegare loro che il fallimento del viaggio migratorio non è il fallimento di Paul, ma che ora ha bisogno quanto mai di essere i-accolto dai suoi cari. Inoltre, sarà l’occasione per conoscere di persona i responsabili di Caritas Ghana condividere con loro un percorso di sostegno. Il Vescovo locale, della diocesi di Techiman, si è reso disponibile ad ospitare i nostri delegati, segno di un’appartenenza che va ben oltre i confini nazionali e che vuole piuttosto rispondere alla chiamata di Papa Francesco, quando con tanto fervore parla di una “grande famiglia umana”.

Ovviamente Caritas non è sola nell’affrontare quest’avventura: i servizi sociali, il Comune, l’ambasciata e il dipartimento dipendenze sono coattori insieme ad alcune parrocchie che ci hanno ospitato per portare una testimonianza, insieme ad alcune persone che hanno ascoltato questa storia e hanno sentito di farne parte in qualche modo; magari perché lo hanno visto qualche volta per strada e sanno che prima o poi sarebbe morto come tanti “barboni”, senza nessuno, solo con Dio, lontano da casa. Questa volta no, non sarà come tutte le altre volte, perché stavolta potremo dire che qualcuno “si prese cura di lui”.

È possibile sostenere l’iniziativa utilizzando il conto:

BPER Banca IBAN:

Fondazione Centro Servizi Caritas Jesina

IT 18A 05387 21296 0000 4291

2448 – Causale “Paul torna a casa”.