EMERGENZA ABITATIVA

Caritas italiana, nel documento di analisi del PNRR sul tema “CASA e ABITARE” ci ricorda che la carenza di un’offerta abitativa a canone proporzionato ai redditi da lavoro è uno dei fattori che contribuisce all’aumento della disuguaglianza nel nostro Paese. Adeguatezza degli immobili, canoni, tariffe e accessibilità sono elementi che influiscono pesantemente sulla qualità di vita di ciascuno.

Giorgio La Pira ricordava ai sindaci nel 1955: “in una città ci deve essere posto per tutti: un posto per pregare (la chiesa), un posto per amare (la casa), un posto per lavorare (l’officina) un posto per pensare (la scuola), un posto per guarire (l’ospedale)”. La crucialità del “posto per amare” si scontra con la dura realtà che sono costrette a vivere molte famiglie anche sul nostro territorio.

Il PNRR non ha posto grande attenzione agli interventi per incrementare l’offerta abitativa a basso costo. Il documento dedica risorse alla ristrutturazione degli edifici in condizioni precarie e ricorda l’urgenza di affrontare il problema delle persone senza fissa dimora ma non riporta una proposta circa gli interventi diretti alla locazione per aiutare i nuclei meno abbienti.

I numeri delle persone che nel 2021 hanno fatto accesso al centro d’Ascolto della Caritas diocesana con richieste di supporto economico per affitti e bollette dimostra quanto l’emergenza abitativa sia un tema attuale e urgente da affrontare a livello di politiche per il territorio. Nel corso dell’anno 2021 ben 60 nuclei hanno ricevuto supporto economico per l’abitazione, di cui 12 sono stati aiutati nel pagamento dei canoni di locazione e 48 nel pagamento delle utenze. Grazie ai fondi dell’8×1000 sono stati erogati circa 19.000€ per utenze e affitti. In alcuni casi si è trattato di un contributo una tantum per far fronte all’emergenza, in altri casi si è trattato di un aiuto costante rivolto a persone che per vari motivi, tra cui l’emergenza Covid, sono rimasti esclusi da mercato del lavoro. Una grande sfida è rappresentata dalla ricerca abitativa. Numerosi nuclei familiari non riescono a trovare proprietari di immobili disposti a stipulare un contratto di locazione nonostante abbiano un reddito sufficiente a coprire le spese di affitto. Ormai nel 90% dei casi i requisiti richiesti dalle agenzie immobiliari per vedersi accordare un contratto di locazione sono estremamente rigidi, ad esempio un contratto di lavoro a tempo indeterminato di entrambi i conviventi e caparre da 3 a 6 mensilità. Per alcune situazioni particolarmente emergenziali, la Caritas si è mossa anche per facilitare la ricerca dell’abitazione e il pagamento delle caparre, nonostante questo ci si trova di fronte ad un mercato inaccessibile soprattutto per le persone di origine straniera. Per svolgere un servizio in questo settore sarebbero necessarie maggiori risorse e la creazione di una strategia territoriale che coinvolga diversi soggetti tra pubblico e privato.

di Mariangela Boiani

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